Mudhoney in concerto al Teatro romano di Ostia Antica il 22 Ottobre 2009
Appassionati in tutto il mondo delle cose più fini possono gioire alla notizia che i Mudhoney, yep Mudhoney, sono tornati in vinile e azione digitale nel 2008 con The Lucky Ones, ottavo album della band a pieno titolo a soli 20 anni di trionfante rock.
The Lucky Ones li definisce certamente stripped-down, "Back 2 Basics" Ramalama, quando si tratta del recente passato dei Mudhoney. Voglio dire, non è come le altre opere della band di questo secolo (2002’s Since We’ve Become Translucent e il 2006, Under a Billion Suns) che sono state Proggy, esplorazioni topografiche o nulla, lontano da questo. Eppure, questo nuovo disco è volutamente più aggressivo e crudo. Registrati in uno scantinato in soli 3 giorni e mezzo (comprese le sovraincisioni) con Tucker Martine (che ha anche registrato quattro brani del disco precedente), i Mudhoney sono armati di una partita di nuovo materiale ed aspettano di trascorrere una discreta quantità di tempo per ottenerla nel modo giusto. Bang-bang e di nuovo dopo un po ‘di miscelazione e un nuovo album, anch’esse a tempo di record, più veloce di ogni altra cosa la band ha fatto fino ad oggi.
Disse il cantante Mark Arm, "Abbiamo deciso che, poiché tutto è andato così fortunasamente che non ci siamo fottuti tutto, queste 11 canzoni dovrebbero essere l’album." Arm in realtà non ha nemmeno suonato la chitarra su questo album, che evoca sontuosi visioni dell’uomo stesso che delimitano sulla scena live con un proprio microfono facendo ancora dei Mudhoney un perenne "Hate the Police." La chitarra (piombo, ritmo e istrionismo) viene assegnato a Steve Turner questa volta, e l’ascolto di The Lucky Ones trova la scia di Turner armata di destrezza e il peso che arrivano intatti, con burrasche e raffiche carnose, strani rimbalzi in ogni angolo della fonetica.
Pezzi di The Lucky Ones possono essere visti come anelli della catena di grandi suoni ed eccellente record che precedono i Mudhoney, con un po ‘Tomorrow Hit Today qui ( "Next Time"), un po’ Superfuzz Bigmuff o Mudhoney lì (la title track picchiava, che è uno straordinario, ear-scraping, fuzzed-Out Sister al 1989’s "Here Comes Sickness"), un po ‘di Every Good Boy Deserves Fudge qui (il giocoso "e la Luce Shimmering") e morsi di qualcosa di completamente nuovo lì ( "Nuova significato "," Inside Out Over You "). Poi c’è questo Screamer chiamato "Tales of Terror", traccia # 9, per chi vuole mettersi in mezzo alla insider-tributo. Vedete, c’era questa skate punk band nei primi anni ’80 dai lunghi capelli da Sacramento chiamata Tales of Terror, che ha dominato sia l’half pipe che il palco. La vecchia band di Mark Arm, Green River, ha fatto cover di questa band prima che molti di voi siano nati ( "Ozzie," il 1987 è secco come un osso). Mudhoney celebra la vigentennial (look it up!) di questoprimo tributo con un altro, questa volta con lo stesso tipo di creeped-out, discendente del modello di chitarra, vicino-tempo hardcore, e urla di guerra del gruppo originale.
Mudhoney ha sempre avuto un smidgeon di quella strana-ass, Psychedelic Thirteenth Floor Elevators ha tenuto un occhio su di loro, e che anche sulle colture in luoghi strani su The Lucky Ones, proprio quando si pensava che fosse sicuro di tagliare i capelli e iniziare una pit. La grande maggioranza di questi numeri sono stati intenzionalmente scritti "dal ritmo alto" anziché dal riff e le parole in basso, se sai cosa voglio dire. L’effetto è di spingere i bottom-end rombo del batterista Dan Peters e il bassista Guy Maddison, e di realizzare un insieme coerente, non del tutto escluso dal riff onnipotente, anche se sicuramente non si deve guardare difficilmente per trovarlo.
Apertura Lucky Ones, il gruppo guarda con aria di sfida venti anni di pesantezza e osannata critica negli occhi e sputa fuori gli inni "I’m Now", un luogo esistenziale in cui "il passato non ha senso, il futuro appare teso." Penso troverete nuovi convertiti bloccati nel presente e sarete d’accordo che non dovrebbe risultare difficile apprezzarli ancora.
Orari Spettacolo
L’inizio del concerto dei Mudhoney è previsto per le ore 22.00
Location concerto
Teatro Romano di Ostia Antica
Via dei Romagnoli, 717
Costo biglietti
Posto unico 20 € + Costi prevendita